1. Il Ving Tsun

In genere è diffuso il significato di arte marziale cinese con il termine appunto di Kung Fu, che letteralmente tradotto significa “Duro Lavoro”. La parola cinese che identifica invece l’arte marziale da combattimento è Wushu, che letteralmente significa “Arte della Guerra”.

Nel mio caso parlo di Kung Fu e nello specifico del Ving Tsun, arte marziale che pratico ormai da tempo. Tale è l’esperienza maturata da poter avere abbastanza materiale da condividere. Parlerò in questo luogo solo ed esclusivamente della mia esperienza, perchè vorrei portare un po’ di chiarezza su quello che, una scuola tradizionale di questo particolare stile di Kung Fu, è in grado di dare.

Il Ving Tsun Kung Fu è composto da 3 forme a mani nude (corpo libero) chiamate:

  • Siu Nim tao (la prima forma del sistema),
  • Chum Kiu (la seconda forma),
  • Biu Jee (la terza forma).

Oltre a queste 3, ci sono altre 3 forme con gli attrezzi e sono:

  • i 108 movimenti all’uomo di legno,
  • la forma con il bastone lungo,
  • la forma con i coltelli a farfalla.

Tutta la filosofia del sistema viene trasmessa attraverso la pratica di queste forme e degli allenamenti specifici che durante l’apprendimento di ogni forma bisogna fare.
Nel Ving Tsun sono espressi dei concetti specifici che lo caratterizzano, quali:

  • ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo,
  • fare più cose simultaneamente,
  • procedere sempre per la via più breve,
  • etc…

Concetti che nella scuola in cui ho praticato e appreso questo sistema, vengono insegnati attraverso allenamenti specifici. Allenamenti che pur essendo fisici portano alla comprensione del concetto stesso.

È ormai opinione comune e molto diffusa che il Ving Tsun sia uno stile incompleto e poco efficace. Forse questo pensiero nasce dal fatto che sia uno stile inventato da una donna, o forse perché la filosofia che lo accompagna lascia intendere questo. Ciò che è abbastanza evidente è il fatto che nel web si trovino molti esempi a mio avviso di scuole incomplete e superficiali, o che insegnano di proposito solo una parte del Ving Tsun.

Per quanto mi riguarda, ho avuto la fortuna di praticare questo sistema trasmessomi dal mio maestro in modo tradizionale, ho imparato tutto quello che descriverò proprio dagli allenamenti e non dalle teorie/filosofie.

Come ogni arte marziale che si rispetti, anche il Ving Tsun conduce i propri studenti in un percorso ben definito e strutturato ormai da secoli. Questo percorso si identifica in 3 passaggi fondamentali:

– Il Fisico
Non si può pensare di praticare un’arte da combattimento senza passare prima ad una preparazione scrupolosa e attenta del proprio corpo. Stretching, forza e resistenza di tutte le parti del corpo. La preparazione del fisico è un passo fondamentale per qualsiasi individuo che voglia approcciarsi alle arti marziali, e il Ving Tsun non è di certo esonerato.

– Il Mentale
In questa area si studiano geometrie, strutture, posizioni e direzioni che dovranno essere attuate in riferimento alla situazione in cui si trova.Si impara inoltre ad individuare i propri punti di forza e quelli degli avversari, in modo da usare con intelligenza tutto il proprio potenziale. Nulla negli allenamenti viene lasciato al caso. In altre parole con questi allenamenti si chiarisce a cosa serve e come usare la mente.

– Lo Spirituale
Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, in questo stadio c’è molto lavoro pratico. Da ora in poi tutto acquisisce un senso, tutto diventa chiaro. Infatti in quest’area si identificano molto chiaramente obiettivi e direzioni da prendere, e quale sia il modo con cui portare avanti e finire ciò che si è iniziato. Questa terza parte del sistema è quella che dà un senso a tutto quello che si è fatto fino ad ora, e fa capire l’importanza e la peculiarità dei due stadi precedenti. Qualcuno inizialmente, sulla prima parte del sistema, conoscendo la parte teorica e filosofica del Ving Tsun, anticipatamente, potrebbe pensare che in quest’area il lavoro fisico e mentale sia ormai acqua passata, invece affermo con assoluta certezza che è tutto il contrario. Ecco perché è assolutamente indispensabile tutta la preparazione che si fa nei primi due stadi. É in questa terza parte che ho compreso l’importanza di tutto il lavoro fatto, a cosa mi è servito e dove mi sta portando. Lo Spirituale, la parte che celatamente ho iniziato a lavorare dal primo giorno del mio apprendistato, si palesa in ogni movimento.